Ci sono persone che, con la loro opera, riescono a trasformare un’idea in una cultura, un metodo in una visione, una città in un faro per il mondo. Carla Rinaldi è stata una di queste persone.
Come presidente di una Fondazione che promuove con dedizione una scuola dell’infanzia attenta, viva, capace di ascoltare i bambini e di imparare da loro ogni giorno, sento il bisogno – e il dovere – di dire grazie.
Grazie a Carla per aver interpretato con passione e rigore il pensiero di Loris Malaguzzi, rendendolo accessibile a educatori di ogni parte del pianeta.
Grazie per aver creduto nella forza dei cento linguaggi, per aver insegnato che l’infanzia non è solo un’età, ma un modo di abitare il mondo.
Grazie per aver mostrato che educare non è un servizio da offrire, ma un atto di civiltà da costruire, insieme.
Carla Rinaldi ha dato forma a un’esperienza educativa che continua a ispirarci e interrogarci ogni giorno. Con dolcezza e fermezza, con visione e concretezza, ha accompagnato generazioni di insegnanti, di genitori, di bambini. Ha custodito l’eredità di un pensiero pedagogico radicale e umano, restituendogli sempre nuova linfa, fino a farne un patrimonio universale.
Oggi che non c’è più, ci resta una grande responsabilità: tenere viva la sua lezione, non tradire la fiducia che ha riposto nel cambiamento, portare avanti quella “nostalgia del futuro” che l’ha guidata per tutta la vita.
Sì, Carla cammina ancora con noi, nei corridoi delle scuole, negli atelier pieni di colori, nelle parole lente e attente di chi educa con amore.
E noi continueremo a camminare, anche per lei.
Con riconoscenza profonda,
Matteo Campanini
Presidente della Fondazione Veneri